LE CRITICITA’ PATRIMONIALI DELLE COPPIE SPOSATE SENZA FIGLI

31 Maggio 2021 | assicurazioni, Pianificazione successoria, Previdenza

Le coppie sposate ma senza figli sono una situazione critica dal punto di vista patrimoniale. In assenza di figli e di una pianificazione successoria diventano eredi (se sono ancora in vita) i genitori e i fratelli. I principali strumenti di tutela sono il testamento e la polizza di assicurazione sulla vita temporanea caso morte.

Marco e Anna sono una coppia di quarantenni sposati ormai da una decina di anni e ad oggi non hanno figli. Marco lavora come artigiano nel settore idraulico  da 15 anni anni mentre Anna è impiegata presso una azienda.  Marco ha ancora in vita entrambi i genitori e ha inoltre due fratelli . Anche Anna ha ancora in vita i genitori e due  sorelle. Per l’acquisto della loro abitazione   hanno sottoscritto un muto presso una banca della durata di anni 20 e oggi l’importo residuo è pari ad Euro 150.000,00. Spinto dal senso di responsabilità e su suggerimento del suo assicuratore Marco stipula una polizza di assicurazione sulla vita temporanea caso morte di Euro 200.000,00. Come indicazione dei beneficiari caso morte nel contratto vengono indicati : gli eredi legittimi o testamentali. Anna invece non ha al momento sottoscritto nessuna forma di tutela assicurativa. Marco e Anna non si sono mai posti il problema di fare una pianificazione successoria e una tutela adeguata se a loro dovesse succedere qualcosa.

Situazioni come quella di Marco e Anna sono molto frequenti e anche se apparentemente innocue, patrimonialmente presentano delle pesanti criticità. Quale sarà lo scenario che si verificherebbe se a uno dei due coniugi dovesse prematuramente venire a mancare?

Essendo una coppia sposata ma senza figli (discendenti) , in assenza di una pianificazione successoria se si verificasse la prematura scomparsa di uno dei due coniugi i soggetti a cui spetta l’eredità secondo il codice civile sono: Il coniuge superstite per il 66,66%, i genitori (ascendenti) per il 25% in parti uguali  e i fratelli e le sorelle per l’8,33 in parti uguali.

Patrimonialità: In entrambi i casi il coniuge superstite mantiene il diritto di abitazione ma l’immobile entra in compropietà con i genitori e i fratelli e/o sorelle. In questo caso se Anna o Marco volessero vendere o trasformare l’immobile dovrebbero necessariamente ottenere il consenso dei genitori e dei fratelli/sorelle. Per ottenere la piena propietà dell’immobile il coniuge superstite dovrà liquidare ai genitori e ai fratelli/sorelle il controvalore delle loro quote. Non solo l’immobile va in successione ma anche i risparmi e il mutuo (passività ereditaria) per le stesse percentuali.

Previdenza: Il coniuge superstite ha  diritto alla Pensione ai Superstiti indiretta maturata dall’altro coniuge, la quale  è pari al 60% della pensione maturata al momento dell’evento.  Lavorando da relativamente pochi anni e trovandosi in un regime di calcolo contributivo è certo che l’importo della prestazione maturata sarà insufficiente per garantire il tenore di vita.

Assicurazione: La polizza di assicurazione sulla vita  stipulata da Marco  per dare una tutela assicurativa alla moglie riporta come indicazione dei beneficiari : gli eredi legittimi o testamentali. L’indicazione generica del beneficiario  sul contratto darà luogo ad una liquidazione agli eredi legittimi dell’assicurato:  coniuge , genitori e fratelli e/o sorelle. Il diritto alla liquidazione dei beneficiari in un contratto assicurativo è un diritto Iure proprio e non Iure hereditatis pertanto   il capitale assicurato non verrà liquidato secondo le quote della successione legittima ma pro quota tra gli eredi. La somma di euro  200.000,00 verrà  divisa per 5 e ogni erede riceverà Euro 40.000,00. Questa situazione va contro le motivazioni che hanno spinto Marco a stipulare questa polizza.

Cosa dovrebbero fare questi coniugi darsi reciprocamente una tutela adeguata? Redigere un testamento permette di devolvere al coniuge sia la propria quota di legittima pari al 50% sia la quota disponibile pari al 25%. I genitori non sono escludibili dalla successione testamentale in quanto eredi legittimi ma anche legittimari. La loro quota può essere soddisfatta in altro modo o attraverso un capitale assicurato in una polizza di assicurazione sulla vita. Con il testamento inoltre è possibile escludere i fratelli e le sorelle in quanto sono eredi legittimi ma non legittimari( eredi legittimari sono il coniuge, i figli e in assenza di questi gli ascendenti se ancora in vita). Utilizzare lo strumento dell’ assicurazione sulla vita temporanea caso morte  indicando come beneficiario solo i dati dell’altro coniuge permette di garantire una somma di denaro per ottenere la liquidità e chiudere le situazioni debitorie, gli obblighi nei confronti degli altri legittimari e reintegrare il calo di reddito dovuto dall’evento.

RICHIEDI UN PREVENTIVO PER UNA CONSULENZA