LA PENSIONE AI SUPERSTITI E’ UN TRATTAMENTO CHE HA LO SCOPO DI GARANTIRE UNA CONTINIUTA’ DI REDDITO. TUTTAVIA, QUESTA PRESTAZIONE PRESENTA ALCUNE CRITICICITA’.

Generalmente quando si parla di pensione si pensa sempre a quelle prestazioni che maturano al raggiungimento di determinati requisiti anagrafici o contributivi. Vi sono alcune prestazioni che hanno una natura assicurativa e che possono essere erogate dall’Ente di Previdenza obbligatoria per eventi improvvisi, spiacevoli ed economicamente dannosi come: la  premorienza, l’inabilità e l’invalidità.  Con questo articolo  andremo a comprendere a chi spettano e in quali misura , in caso di prematuro decesso,  le prestazioni pensionistiche degli Enti di previdenza obbligatoria ( INPS e Casse di previdenza dei Liberi professionisti).

Per prima cosa dobbiamo distinguere se chi viene a mancare è un lavoratore che non ha ancora maturato il trattamento pensionistico e che  al momento dell’evento stava  ancora lavorando  oppure, se si tratta di una persona che ha già maturato il diritto alla pensione ed è quindi un pensionato. La prestazione pensionistica prevista sia dall’INPS che dalle Casse di previdenza dei liberi professionisti è la: La Pensione ai Superstiti .

Questo tipo di trattamento previdenziale ha come finalità quella di garantire ad alcuni eredi del deceduto una continuità di reddito.

La Pensione ai Superstiti può essere di due tipi:

  • Pensione ai Superstiti indiretta (spetta ad alcuni eredi del lavoratore attivo);
  • Pensione ai Superstiti di reversibilità: (spetta ad alcuni eredi del pensionato)

Pensione ai Superstiti indiretta: se il contribuente in fase attiva viene a mancare hanno diritto al percepire questa prestazione:

  • Il coniuge o il partner dell’unione civile nella misura del 60% del maturato al momento dell’evento – permanentemente;
  • I figli a carico in proporzione al loro numero in forma temporanea;
  • I figli disabili in forma permanente.

Per figlio a carico s’intendono:

  • coloro che ancora non hanno raggiunto la maggiore età;
  • sino al 21° anno di età se studenti di scuola media superiore e senza reddito;
  • sino al 26° anno di età se studenti universitari e senza reddito;

L’INPS prevede come requisito per maturare questa pensione un requisito di 5 anni di contribuzione dei quali 3 devo essere nel quinquennio precedente l’evento oppure in alternativa, 15 anni di contribuzione effettivamente versata. Nelle Casse di previdenza dei liberi professionisti invece il requisito è determinato con proprio regolamento dalla Cassa stessa.

La pensione ai superstiti indiretta è un trattamento assicurativo che spetta sempre ai figli a carico  o inabili e permanentemente al coniuge  o all’unito/a civilmente  mentre nulla è previsto per i conviventi di fatto o registrati.  Generalmente quando vi sono i requisiti, questo trattamento corrisponde alla pensione maturata al momento dell’evento. Meno anni di contribuzione ci sono più basso sarà l’importo. La conseguenza principale è che nella maggior parte dei casi l’importo di questa pensione non consente il mantenimento del tenore di vita. Inoltre, nel caso non fossero stati versati almeno 15 anni di contribuzione in caso di interruzione dell’attività lavorativa si potrebbe verificare  il caso in cui potrebbero mancare i 3 anni negli ultimi 5 e per il quale il trattamento non potrebbe maturare.

Attraverso una analisi della propria posizione previdenziale, è possibile comprendere se questo trattamento è maturato, ma soprattutto conoscerne l’importo è il primo passo per acquisire consapevolezza e mettere in tutela le persone a noi vicine.

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