PREVIDENZA FORENSE : COSA CAMBIA DAL 2024

21 Novembre 2022 | #avvocati, #pensoni, #previdenzaforense, News, Previdenza

Approvata la riforma di Cassa Forense. Dal 2024 il regime di calcolo passa al contributivo. Gli attuali iscritti manterranno il pro quota.

Importanti novità per gli iscritti a Cassa Forense. La cassa di previdenza degli Avvocati ha approvato un’importante riforma (attualmente al vaglio del Ministero) della previdenza forense che entrerà in vigore nel 2024. Un passaggio necessario   per far fronte alle mutate esigenze e rispondere alle previsioni emerse dall’ultimo bilancio tecnico attuariale a 30 anni che ipotizza, nel lungo periodo, problemi di sostenibilità finanziaria del sistema legati principalmente alla mutata demografia della professione.

I punti principali:

  • Il regime di calcolo delle prestazioni pensionistiche passerà dall’attuale reddituale (retributivo) a un regime contributivo. Gli attuali iscritti alla cassa che avranno alla data del 31/12/2023 avranno maturato un’anzianità contributiva inferiore a 18 anni conserveranno il regime reddituale pro quota fino a quella data. Dal 1° gennaio 2024 verrà applicato il regime contributivo rientrando in un regime di calcolo: misto. Coloro che a quella data avranno maturato un’anzianità  pari o superiore a 18 anni conserveranno l’attuale regime di calcolo reddituale. Tuttavia dal 1° gennaio 2024 vedranno ridursi l’attuale aliquota di rivalutazione dal 1,40% al 1,30% e  come conseguenza,  subiranno  una riduzione del futuro assegno pensionistico.
  • Per quanto riguarda la contribuzione invece, il contributo soggettivo verrà aumentato dall’attuale 15% del reddito al 16% nel 2024 e del 17%nel 2025. Il contributo minimo verrà ridotto a Euro 2.200,00.
  • La contribuzione modulare facoltativa vedrà aumentata l’aliquota dal 10%al 15% mentre rimangono inalterati i benefici fiscali.
  • Le regole per l’accesso alle prestazioni pensionistiche di vecchiaia ordinaria , vecchiaia contributiva e anzianità rimangono inalterate ovvero: 70 anni di età anagrafica e 35 di contribuzione per la pensione di vecchiaia ordinaria; 70 anni di età anagrafica 5 anni di contribuzione ma meno di 35 per la pensione di vecchiaia contributiva; 62 anni di età anagrafica e 40 di contribuzione per la pensione di anzianità.

Alla luce di questa riforma le nuove condizioni previste dalla Cassa ( passaggio al sistema contributivo, reddituale con aliquota di rivalutazione ridotta e requisiti pensionabili lunghi) impongo a questi professionisti la necessità di affrontare una seria pianificazione previdenziale e di protezione.

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