Opzione Donna

14 Giugno 2021 | News, Previdenza

Opzione Donna consente alle lavoratici dipendenti e autonome di anticipare il pensionamento rispetto al regime ordinario. La pensione viene ricalcolata in regime contributivo ed è soggetta alle finestre mobili di uscita.

Opzione Donna è una possibilità riservata alle  lavoratrici  di anticipare il pensionamento a patto di scegliere  un assegno interamente calcolato con il metodo contributivo. Introdotta con Legge Maroni (articolo 1, comma 9 della legge 243/04) questa possibilità è stata ripresa anche dalla Riforma Fornero . Opzione Donna  consente di anticipare l’uscita di diversi anni rispetto alle regole ordinarie che, com’è noto, chiedono o il perfezionamento di almeno  41 anni e 10 mesi di contributi indipendentemente dall’età anagrafica per maturare la pensione anticipata, o il raggiungimento di un’età anagrafica pari a 67 anni unitamente a 20 anni di contributi per la pensione di vecchiaia. L’accesso ad Opzione Donna è riservato alle lavoratici dipendenti del settore privato o pubblico e alle lavoratrici autonome. Opzione donna non è accessibile invece alle iscritte nella Gestione Separata e alle Libere professioniste iscritte alle Casse di Previdenza professionali.

I requisiti previsti per accedere a questa forma di pensionamento anticipato sono:

Requisito anagrafico:

  • 58 anni di età anagrafica per le lavoratrici dipendenti (private e pubbliche)
  • 59 anni di età anagrafica per le lavoratrici autonome.

Requisito contributivo : 35 anni di anzianità contributiva senza l’utilizzo del cumulo dei contributi e con l’esclusione dei periodi figurativi per malattia e disoccupazione.

Come per Quota 100 anche Opzione Donna è soggetta alle finestre mobili di uscita, ossia la differenza temporale tra la maturazione del requisito ed il pagamento della prima rata di pensione.

Le finestre mobili sono:

  • 12 mesi per le lavoratrici dipendenti;
  • 18 mesi per le lavoratrici autonome.

Opzione Donna rappresenta una alternativa che anticipa il pensionamento ordinario ma che è subordinata al calcolo di tutta la pensione in regime contributivo. Se una lavoratrice ha maturato un congruo numero di anni nel regime retributivo  ( fino al 1995  o al 2011) aderendo a questa possibilità vedrà ricalcolata la sua quota retributiva con il meno generoso regime contributivo.

 

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