LA CONTRIBUZIONE NELLE CASSE DI PREVIDENZA DEI LIBERI PROFESSIONISTI

19 Settembre 2022 | #pensoni, News, Previdenza

La libera professione prevede l’obbligo di iscrizione ad una Cassa di previdenza. Le Casse si finanziano attraverso la contribuzione dei propri iscritti che può essere di tipo obbligatorio e facoltativo.

Il libero professionista è colui che svolge una professione che presuppone l’iscrizione ad un Ordine e ad un Albo. Dal punto di vista previdenziale questi lavoratori hanno l’obbligo di iscrizione alla propria Cassa di previdenza, l’Ente preposto a gestire la loro previdenza obbligatoria.  Attualmente le Casse di previdenza di chi esercita una libera professione sono 17 e possono essere  suddivise così:

  • Casse istituite prima del 1994 e privatizzate con il Decreto 509/1994 come ad esempio :  Cassa Forense ( Avvocati), Inarcassa ( Ingegneri e Architetti), ENPAF ( Farmacisti)
  • Casse istituite nel 1996 con il Decreto 103/1996 come ad esempio: ENPAP (Psicologi), EPPI (Periti industriali), ENPAPI (Infermieri professionali)

Le Casse di previdenza sono enti di diritto privato dotati di autonomia gestionale. Ogni Cassa infatti stabilisce autonomamente attraverso il proprio regolamento la contribuzione, i requisiti e le prestazioni per i propri iscritti. Le Casse di previdenza non possono usufruire di finanziamenti pubblici, sono sottoposte al controllo del Ministero del Lavoro e devono garantire la sostenibilità finanziaria a 50 anni.  Questi Enti previdenziali si finanziano attraverso la contribuzione dei propri iscritti. In linea generale le Casse prevedono 4 tipi di contribuzione 3 obbligatori e 1 facoltativo. La contribuzione obbligatoria prevede:

  • Contributo soggettivo di base
  • Contributo integrativo
  • Contributo di maternità

La contribuzione facoltativa prevede:

  • Contributo soggettivo modulare

Nei prossimi articoli andremo ad esaminare tutti questi tipi di contribuzione obbligatoria e facoltativa.

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